La capanna Ginestra:
Rivista 159 – Novembre 2017
La capanna Ginestra:
un paradiso per le famiglie
Testo di Luca Bettosini e Amici della Natura
Foto: Paolo Faccoli, Deborah Bocchi e Luca Bettosini
Nei mesi di giugno-luglio ci sono cespugli di ginestre fiorite che hanno dato il nome alla capanna.
Una delle regioni più interessanti del Luganese è la Val Colla con i suoi 2’350 ettari di superficie totale. Conta oltre venti chilometri di cresta e di cime congiunte, partendo da Gola di Lago e attraversando il Motto della Croce, Caval Drossa, Monte Bar, Gazzirola, Cima di Fojorina, Denti della Vecchia, Monte Boglia fino alle sponde del Ceresio; questa catena di cime impressionanti rende il Luganese una meta pregevole per ogni tipo di escursione. La Capriasca e la Val Colla sono un tipico esempio della varietà paesaggistica ed ambientale della regione Lago di Lugano. Poco discosta dalla città, ha tuttavia caratteristiche proprie in un succedersi di colline e monti. È molto soleggiata, ha quindi clima dolce, è percorsa e incorniciata da boschi, ha qualità ideali per la residenza e le passeggiate. Oltre tutto vanta una ricca storia e annovera numerose testimonianze d’arte e di cultura. Le capanne presenti in questa valle soleggiata sono numerose e permettono la realizzazione di escursioni svariate oltre che trekking di più giorni.
La capanna Ginestra è una meta molto frequentata dalle famiglie e dalle persone anziane in quanto è facile da raggiungere su un sentiero piacevole immerso nella frescura del bosco con diversi ruscelli lungo l’itinerario. Sopra la capanna emerge il Motto della Croce (1’380.9 m), la spalla SSW del Caval Drossa sulla cui cima si trova un grande cono di cemento che porta una croce di metallo. È popolarmente detto “Crosòn” e svetta in un luogo stupendo chiamato “Sàssera”: posto meraviglioso ed unico per la spettacolare visione che presenta, a completo angolo giro, e si spinge fino ai lontani orizzonti degli Appennini e delle maestose Alpi Vallesane. La croce ha festeggiato i cento anni nell’anno 2001; il 20 febbraio del 1900, nella lettera pastorale di quella Quaresima, il vescovo di Lugano Vincenzo Molo esprimeva l’idea di erigere sulle migliori vette disseminate in tutte le regioni della Diocesi una croce, volendo consacrare a Cristo Redentore il nuovo secolo. L’idea trovò subito posto nel cuore dei capriaschesi i quali si mossero per realizzarla: l’inaugurazione avvenne il 29 settembre del 1901. Da quel giorno il Crocione entrò nel cuore della gente e diventò un elemento caratteristico del paesaggio luganese; da allora fu solo e sempre il “Crosòn”.
Itinerario
Da Roveredo parte un sentiero segnato rosso-blu che conduce alla magnifica capanna Ginestra, una meta molto frequentata da famiglie per la sua via d’accesso priva di difficoltà. All’entrata est del paese, dove si trova il nuovo parcheggio, un cartello indica la partenza del sentiero. Si sale immediatamente nel fitto bosco, ricco di flora e altre interessanti particolarità naturali. Quasi subito si può osservare la cresta dei Denti della Vecchia con tutto il loro fascino. Dopo aver attraversato belle radure si arriva a Zotta e poi, poco prima di Montascio, c’è una deviazione a destra che conduce a Rogia; si prosegue invece diritti fino alla prossima deviazione a destra, che si prende per salire ai magnifici Monti di Roveredo (1’014,2 m) dove si trova una bella fontana per rinfrescarsi. Da qui parte il sentiero che conduce, in circa un’ora al Motto della Croce (1’380,9 m), per chi desidera aggiungere una bella vetta panoramica alla sua escursione. Per chi vuole dirigersi unicamente alla capanna allora si ridiscende alla deviazione per continuare sul sentiero segnato fino a passare un valloncello, giungendo alla groppa che forma il prolungamento del Costone. Attenzione a non prendere il sentiero di destra che porta a Bedolascia: la capanna Ginestra è sempre ben segnata e non c’è pericolo di sbagliare. In poco tempo si aggira a destra il bosco per arrivare al cancello della capanna che è situata su una splendida terrazza con tavoli, panchine e vista panoramica. Dalla capanna è possibile recarsi, in circa un’ora di facile cammino, a Gola di Lago (972 m), passando per luoghi incantati. Durante tutto il percorso si ha la possibilità di ammirare quanto di piú bello la natura della Val Colla ha da offrire.
Per coloro che salgono al Motto della Croce si può compiere la meravigliosa attraversata fino al Caval Drossa (1’631,1 m) in circa 2 ore. Tutta la zona si presta a numerose escursioni anche molto facili.
Capanna Ginestra
Altezza: 985 metri
Ubicazione: Capriasca
Coordinate: 719.370/105.090
Cartina: 1:25.000 foglio numero 1333 Tesserete
Proprietario: Amici della Natura, sezione Lugano
Telefono: +41 77 442 50 68
Guardiano: Philipp Moritz, custode (tel. +4176 499 85 33)Apertura: da aprile a ottobre
Prenotazioni: Renée Alliata (tel. +4191 941 73 09 e +4179 720 07 18) – Philipp Moritz, custode (tel. +4176 499 85 33)
Sito Internet: https://amicidellanatura-lugano.ch
Fino al 1937, dove oggi sorge la capanna, esisteva solo una piccola stalla semi diroccata. All’inizio era formata unicamente da una grande stanza con la cucina da un lato, il soggiorno in mezzo ed il dormitorio in fondo. Con gli anni e grazie al volontariato dei soci, la capanna venne ampliata ed abbellita sia all’esterno che all’interno. La capanna, immersa nel verde della Capriasca, si trova sui Monti di Roveredo in zona Lusciana; la si raggiunge a piedi per comodi sentieri, poco ripidi, tra boschi di castagni e betulle. Nei mesi di giugno-luglio ci sono cespugli di ginestre fiorite che hanno dato il nome alla capanna. Oltre alle strutture interne appena rinnovate, la capanna possiede un grande grill all’aperto situato nell’ampio spiazzo antistante, dal quale si gode una bella vista sui monti Tamaro, Gradiccioli e Lema nonché sulla Valle del Vedeggio, la città di Lugano ed il suo lago. Raggiungibile solo a piedi, circa 45 minuti da Roveredo. Nei mesi di giugno-luglio ci sono cespugli di ginestre fiorite che hanno dato il nome alla capanna.
Sono a disposizione degli ospiti: 2 sale refettorio con stufa a legna; camere da 2, 4 e 10 posti letto (28 posti in totale); 2 docce, CHF 4.00 (2 x CHF 2.00); luce elettrica, acqua corrente calda e fredda; piazzale esterno con tavoli. In capanna gli ospiti possono approfittare dell’offerta culinaria del guardiano. I gruppi hanno la possibilità di cucinare in proprio, in modo indipendente.
Le bibite sono a disposizione anche in assenza del guardiano. Il rifugio è situato in Capriasca ed è facilmente raggiungibile da Roveredo (45 minuti), da Somazzo (45 minuti), da Gola di Lago (1 ora e un quarto) e anche direttamente da Tesserete (1 ora e 30). La capanna è situata alla base del versante sud-ovest del Motto della Croce (1’389,9 m), in località Lusciana.
Scheda tecnica:
Partenza: Roveredo (727 m)
Arrivo: Roveredo (727 m)
Dislivello salita: circa 258 metri
Dislivello discesa: circa 258 metri
Durata: circa 45 minuti
Amici della Natura
L’Unione turistica Amici della Natura fu creata a Vienna nel 1895. Dal 1934, dopo l’avvento del nazismo, la sede centrale venne trasferita a Zurigo.
Essa si prefiggeva di procurare ai lavoratori, che vivevano allora in condizioni precarie, “possibilità di occupare il tempo libero e di ritemprarsi a stretto contatto con la natura”.
Analogamente ad altre organizzazioni del movimento dei lavoratori, gli Amici della Natura lottarono in favore di un miglioramento delle condizioni sociali, economiche e culturali della popolazione operaia, sviluppandosi fino a diventare un movimento internazionale i cui membri sono riuniti nell’Internazionale degli Amici della Natura (IAN) e di cui fanno parte le federazioni nazionali di 20 paesi, soprattutto nel centro e nord Europa. Oggi può contare su oltre 1200 case e rifugi. I soci sono 500’000 circa.
In Svizzera il movimento Amici della Natura (AdN) è stato fondato nel 1905 dalle sezioni di Berna, Davos, Lucerna e Zurigo. In qualità di membro del movimento operaio svizzero per lo sport e la cultura, esso si è sempre sforzato di valorizzare la situazione sociale ed economica dei lavoratori. Mirano a questo scopo le numerose attività della Federazione Svizzera Amici della Natura (FSAN) e delle varie sezioni. Organo della FSAN è la rivista trimestrale Amico della Natura (Ami de la Nature = Naturfreund) che promuove l’attività dei soci con proposte di escursioni estive e invernali, gite, corsi e favorisce i contatti fra i membri della Federazione.
Negli anni Trenta del secolo scorso la FSAN comincia a costruire i propri rifugi e a stipulare contratti con alberghi a prezzi di favore per i suoi soci.
Oggi conta circa 150 sezioni e dispone di 90 capanne sparse nel territorio nazionale.
In Ticino la prima sezione nasce a Bellinzona nel 1912 grazie a un gruppo di svizzero-tedeschi giunti da oltralpe con la costruzione della galleria ferroviaria del San Gottardo.
A Lugano, dal 1919, il gruppo Escursionisti rossi avvia un’intensa attività con gite sulle montagne del Sottoceneri. Il programma è particolarmente intenso e impegnativo. Riportiamo la cronaca della gita del 31 maggio 1919 al Generoso:
“La prima colonna, che parte in treno per Mendrisio, è raggiunta da una seconda che, approdata a Capolago, effettua il tragitto fino al capoluogo a piedi. Lì si uniscono pure alcuni compagni del Mendrisiotto e per la sessantina di partecipanti, uomini, donne e bambini, alle due di notte inizia la dura salita in vetta, raggiunta verso le sei di mattina. Dopo tre ore di pace e di riposo si ridiscende verso i grotti di Loverciano dove finalmente si può iniziare… l’assalto ai sacchi. La giornata è però tutt’altro che conclusa: dopo aver fatto il chilo, i gitanti s’incamminano verso Mendrisio, per offrire ai suoi abitanti una dimostrazione di forza con un corteo tinto di rosso attraverso le vie del borgo al canto dei lavoratori”.
Tra alti e bassi, l’attività sociale e sportiva della sezione di Lugano continua grazie anche alla tenacia di Domenico Visani, socio e animatore particolarmente attivo. Ad esempio, da gennaio a novembre del 1929 il programma prevede 14 escursioni, la castagnata sociale, un allenamento a Gola di Lago, una gita in autocarro con pranzo finale da Tesserete Bidogno
Nel 1930 il gruppo del Luganese decide di aderire all’Associazione Internazionale degli Amici della Natura. Crea un suo stemma e un suo inno: “Su compagni, sott a cantà” (testo di Ulisse Pocobelli).
Nel 1940 nasce la sezione di Locarno.
Nel 1942 risorge la sezione di Bellinzona.
Dalla fine degli anni Quaranta sopravvivono solamente due sezioni: Lugano e Bellinzona.
L’attività della sezione di Lugano è pubblicata sul semestrale “Il Ginestrino” e sul sito https://amicidellanatura-lugano.ch/
Capanna “la Ginestra”
Nel 1935 la sezione di Lugano acquista una cascina sui Monti di Roveredo Capriasca a 985 m s/m. Essa è riattata negli anni 1937/38 grazie al lavoro domenicale dei soci. “la Ginestra” è inaugurata il 12 maggio 1940. La capanna è frequentata dai soci, dai giovani Falchi rossi (che collaborano con l’AdN) e anche da parecchi fuorusciti italiani (tra i quali Vigorelli e Saragat). La Ginestra è poi stata in seguito ristrutturata parecchie volte ed è ora diventata una moderna casa di vacanza aperta a ogni tipo di escursionista e di villeggiante. (https://amicidellanatura-lugano.ch/capanna-ginestra/)
Capanna “Genzianella”
Nel 1956 la sezione di Bellinzona acquista una stalla sui monti di Piandolce, (Pianezzo) in Valle Morobbia, a 1’400 m s/m. Trasformata in rifugio, è inaugurata nel 1969. È stata riattata recentemente.
Conclusione: Amici della Natura oggi
L’Internazionale degli Amici della Natura, pur mantenendo la vocazione popolare delle origini, si è riposizionata. Suoi obiettivi principali sono favorire un turismo ragionevole e proteggere l’ambiente. Perciò l’IAN e le sue sezioni operano proponendo attività mirate ad aumentare la conoscenza e il rispetto della Natura cercando di stimolare una coscienza collettiva orientata a difendere e a preservare l’ambiente. Vengono promosse anche attività e iniziative volte a incrementare e migliorare le relazioni umane favorendo, ad esempio, lo scambio tra culture diverse. Gli Amici della Natura intendono contribuire all’affermazione di una società in cui tutti gli esseri umani godano di pari diritti e pari opportunità e ne ritiene condizioni indispensabili: la pace, la non violenza, la tutela dell’ambiente e la giustizia sociale.
In Ticino
Mentre altre organizzazioni culturali e di svago legate al socialismo scompaiono, l’AdN e l’UTOE resistono, modificando però gli orientamenti e il posizionamento ideologico. Rotti i vincoli originari con la sinistra e abbandonata la contrapposizione alla società capitalistica, si convertono all’impiego del tempo libero. Promuovono e fanno un turismo eco-solidale, sganciandosi da un modello di industria del turismo costoso e invasivo per l’ambiente. Mettono a disposizione rifugi non più come luoghi di aggregazione legati al movimento operaio ma che offrono, oltre a un ambiente naturale, uno stile diverso di intendere il turismo.
Bibliografia (testi dai quali è stato tratto il presente articolo)
Il socialismo nello zaino: l’Associazione Amici della Natura, di Renato Simoni. In: La befana rossa, pp. 175-185. Bellinzona, Fondazione Pellegrini Canevascini, 2005.
Gli Amici della Natura e i 70 anni della capanna “La Ginestra”, di Giancarlo Conconi e Giovanni Braunwalder. In: Amici della Natura :70 anni della Capanna “La Ginestra”, pp. 4-10. Lugano, Amici della Natura, 2010