Il forte di Fuentes a Colico
Rivista 150 – Gennaio 2017
Il forte di Fuentes a Colico
Di Luca Bettosini con informazioni tratte da Wikipedia
Foto: Luca Bettosini
La decisione di costruire la fortezza non piacque ai Grigioni, alleati dei francesi, che cercarono invano di impedirne la realizzazione premendo sui confini dello stato.
Il Forte di Fuentes è un forte spagnolo del XVII secolo voluto dall’allora Governatore dello Stato di Milano, Pedro Enriquez de Acevedo Conte di Fuentes per impedire ogni velleità di espansione della Repubblica delle Tre Leghe Grigie (i moderni Grigioni svizzeri) che intendeva allargare il proprio dominio dalla Valtellina e dalla Valchiavenna fino all’Alto Lago di Como.
Esso si trova a Colico, in provincia di Lecco. Sorge sulla collina di Montecchio o Monteggiolo nella piana alluvionale che in passato era chiamata Pian di Colico, ora è detta Pian di Spagna. Il trivio di Fuentes era un importante crocevia tra la Valchiavenna, la Valtellina e l’Alto Lario: questo luogo conserva nel nome la memoria storica di importanti eventi che videro protagonisti i dominatori spagnoli. La concreta testimonianza della loro presenza è documentata dai ruderi di quello che fu il forte di Fuentes, situato alla sommità dell’ultimo “Montecchio” di Colico. La costruzione fu voluta da don Pedro Enríquez de Acevedo, conte di Fuentes, governatore dello Stato di Milano per conto della corona di Spagna. Erano i primi anni del Seicento e gli spagnoli non avevano ancora ottenuto il pieno controllo dei valichi alpini: questo esponeva al pericolo di eventuali attacchi, soprattutto da parte dei francesi. Il poderoso forte, la cui cinta muraria è a forma stellare secondo gli schemi dell’epoca, doveva dissuadere eventuali mire espansionistiche dei francesi. La decisione di costruire la fortezza non piacque però ai Grigioni, alleati dei francesi, che cercarono invano di impedirne la realizzazione premendo sui confini dello stato. La costruzione iniziò il 25 ottobre 1603 e terminò il 11 giugno 1604. La progettazione fu affidata all’ingegnere militare Gabrio Busca. Nel 1606 l’edificio però era già completato nelle parti fondamentali e si apprestava ad ospitare le prime guarnigioni: otto compagnie di fanteria, duemila guastatori e venti pezzi di artiglieria, rinforzato in seguito da altri otto pezzi. Il forte era una costruzione bastionata con muraglioni continui in pietra locale, di pianta trapezoidale, complessivamente stellare. La porta di accesso, con ponte levatoio e due posti di guardia, si apre a sud con andamento a tenaglia, un’altra piccola porta è aperta sul lato nord. All’interno oltre alla piazza d’armi, c’erano gli alloggiamenti delle truppe, la residenza del comandante, l’ospedale, i magazzini, la cappella, il forno ed il mulino. All’esterno era ubicato il cimitero. Strutture accessorie del forte di Fuentes (alcune costruite in epoca precedente ed adattate allo scopo), la torretta del Passo, il forte d’Adda, il torrino di Borgofrancone, la torretta di Curcio e la torre di Fontanedo. Il forte fu visitato una sola volta dal suo ideatore il 5 novembre 1604 durante una ispezione. La prima operazione bellica capitò durante la rivoluzione valtellinese con cannoneggiamenti alle colonne dei Grigioni. Nel 1704 respinse vittoriosamente un pesante attacco dei tedeschi durante la guerra di successione spagnola. Nel 1706 dovette soccombere e si arrese all’esercito del principe Eugenio di Savoia. Nel XVIII secolo subì alterne vicende. Venne visitato dall’imperatore Giuseppe II d’Austria che nel 1782 ne ordinava la smilitarizzazione ritenendolo militarmente inutile. L’ultimo governatore del forte fu il barone Domenico Schroder che fu allontanato nel 1796. Il forte non ebbe tuttavia vita facile, tra assedi, occupazioni e riconquiste, fino alla sua distruzione avvenuta nel luglio del 1796 per mano delle truppe guastatrici napoleoniche diretti dal generale Rambeau. Nei quasi due secoli in cui il forte rimase presidiato, i soldati dovettero spesso fare i conti sia con la scarsità d’acqua, sia con la malaria la cui diffusione era facilitata dalle vicine paludi del Pian di Spagna, area umida oggi dichiarata riserva naturale, che nel nome ricorda gli antichi dominatori della zona. Nei primi decenni del XIX secolo vi trovarono rifugio bande di banditi ricercati dall’autorità austriaca.
Durante la prima guerra mondiale, nel 1916 nel quadro del sistema difensivo italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera, sulle rovine della vecchia struttura militare furono realizzati due appostamenti blindati per cannoni di medio calibro, destinati a svolgere il ruolo del vicino forte Montecchio Nord disarmato nel corso dell’anno precedente.
Da allora, il forte di Fuentes rimase proprietà di privati fino al 1988, quando fu acquistato dall’amministrazione provinciale di Como (che comprendeva a quel tempo il lecchese), che operò una serie di interventi per preservare la struttura dal degrado. Oggi sono ancora visibili i resti delle mura che racchiudono una vasta piazza d’armi dove si trovavano gli alloggiamenti dei soldati, l’edificio del comando, il mulino e il forno, e la chiesa dedicata a Santa Barbara protettrice degli artiglieri. Dal 2012 il forte è manutenuto e gestito dal Museo della Guerra Bianca in Adamello.
L’ingresso
La porta Principale era l’entrata del Forte. L’apertura più ampia, centrale, era destinata al transito dei carri mentre l’apertura laterale, più piccola, fungeva da passaggio pedonale. All’opposto di questa vediamo una falsa apertura murata che aveva solamente funzione estetica. Anche l’aspetto era infatti ritenuto importante. Questa falsa apertura fu fatta per dare all’entrata del forte un aspetto simmetrico. La scala in pietra davanti alla porta è stata aggiunta di recente. In origine si accedeva grazie ad un ponte levatoio per fini difensivi.
La Piazza d’Armi
Circondata dai vari edifici la piazza d’armi si estende per circa 5’000 mq.
La Chiesa
Sul lato ovest della Piazza d’Armi si trova la chiesa di Santa Barbara, una costruzione raffinata, con volta a botte (ora distrutta). Ai lati della chiesa c’erano gli alloggiamenti per il Cappellano e per il Tenente del Forte. La chiesa era riccamente decorata e conteneva arredi e utensili preziosi necessari per il culto. Oltre all’ambiente principale la chiesa era dotata di due cappelle laterali a testimonianza dell’importanza della religione nella vita dell’epoca. Dai documenti pare che la Chiesa sia stata ultimata nel 1608.
Il Palazzo del Governatore
L’edificio occupa il fronte della Piazza d’Armi. È una sontuosa residenza costruita su due piani con sette stanze per piano. All’interno c’era un imponente scalone di pietra oggi perduto e all’esterno un portico. Sappiamo che una delle stanze del primo piano era usata come chiesa (probabilmente una cappella privata). Si può ancora vedere parte del camino principale, costruito in pietra proveniente da Como, al quale si aggiungevano camini più piccoli nelle stanze adiacenti. Il Palazzo del Governatore non fu mai abitato in pianta stabile. Il Governatore preferiva risiedere a qualche chilometro di distanza dal Forte a causa della malaria che nel Pian di Spagna imperversava.
Le Cannoniere della Grande Guerra
Le cannoniere furono costruite nella Prima Guerra Mondiale come difesa da un’eventuale invasione dalla Valtellina o dalla Val Chiavenna. Sono strutture in cemento atte a ospitare cannoni campali di medio calibro (149). Le Cannoniere hanno una struttura a L in modo da poter posizionare quattro cannoni in direzione della Valtellina e quattro in direzione della Val Chiavenna. In quel periodo il territorio di Colico non subì nessun attacco e le Cannoniere restarono quindi disarmate. Al di sotto delle Cannoniere si trova un magazzino per i munizionamenti necessari ai cannoni. In prossimità delle Cannoniere si nota una grande vasca. Essa faceva parte della struttura originaria del forte e fungeva da cisterna per l’acqua necessaria al sostentamento del contingente e alla vita del forte. L’acqua veniva portata fino a qui a dorso di mulo in botti e versata nella cisterna.
Come arrivare a Forte di Fuentes
Il forte di Fuentes si trova in Via Forte di Fuentes 24, 23823 Colico (LC)
Da Milano direzione Monza, si imbocca la SS36 direzione Lecco, si supera Lecco e si prosegue per Colico. All’uscita di Colico si gira verso destra proseguendo per il centro cittadino. Superato il benzinaio, voltare a sinistra in Via Sacco e poi a destra in Viale Padania, proseguire sempre dritto seguendo le indicazioni.
Informazioni e tariffe di accesso al Forte di Fuentes 2016
Il Forte di Fuentes è di proprietà della Provincia di Lecco e gestito dal Museo della Guerra Bianca in Adamello. L’ingresso alle rovine del forte è consentito esclusivamente nei giorni di apertura e previo pagamento di un biglietto d’ingresso. Qualsiasi ingresso al di fuori di queste modalità e non concordato con la proprietà e/o con la gestione del forte è da considerarsi violazione di domicilio e può essere penalmente perseguito.
Orari e giorni di apertura
Forte di Fuentes è aperto da Pasqua (25 marzo) al 4 Novembre ogni sabato, domenica e ogni giorno festivo dell’anno (Sabato di Pasqua, Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 4 novembre) dalle 10 alle 18. agosto: aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18.
Gli stessi giorni e orari riguardano anche l’apertura del vicino Forte Montecchio Nord.
Per ogni informazione e per conoscere eventuali aperture straordinarie del Forte di Fuentes è possibile contattare lo +39 0341/940322 oppure consultare il sito internet www.fortedifuentes.it. È possibile scrivere un’e-mail all’indirizzo: info@fortedifuentes.it.
Animali: I cani sono permessi se tenuti al guinzaglio e se i proprietari sono muniti di sacchetto e paletta per raccogliere le deiezioni.
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Forte_di_Fuentes
http://fortedifuentes.it/