Intragna
Rivista numero 130 – marzo 2015
Intragna
Intragna è un ex comune nel Canton Ticino. Nel 1972 i comuni di Intragna e Rasa si sono aggregati in un solo comune, denominato appunto Intragna. Nel 2009 il Gran Consiglio ticinese ha approvato la sua fusione con Borgnone e Palagnedra, costituendo il nuovo comune di Centovalli.
Altitudine: 376 metri – abitanti 1200 nel 2015
“Il Comune si estende su una superficie di 51,39 kilometri quadrati che, seguendo la strada cantonale vanno dalle frazioni di Golino – Intragna – Corcapolo – Verdasio (stazione Fart) – Palagnedra (Stazione Fart) – Cadanza – Camedo (confine con l’Italia).
Le altre frazioni, pure caratterizzate da una situazione morfologica eterogenea e nel contempo immersi in uno splendido paesaggio, sono le seguenti: Vosa – Pila – Cremaso – Costa sopra Intragna – Calezzo –Salmina – Sassalto – Verdasio – Borgnone – Lionza – Costa sopra Borgnone – Monadello – Crest – Moneto – Palagnedra – Bordei – Terra Vecchia e Rasa (fino al 1972 Comune autonomo, poi assorbito nell’ex Comune di Intragna).
Il paese di Intragna, ora frazione, dove ha sede la cancelleria comunale principale aperta tutti i giorni feriali, sorge su di un promontorio- su cui svetta il campanile più alto del Canton Ticino con i suoi 65,75 metri di altezza- a 376 metri di altitudine, fra i fiumi Melezza e Isorno.
Ai piedi del campanile abbiamo un incantevole nucleo, con la Chiesa di San Gottardo, il Museo Regionale delle Centovalli, la Casa comunale e patriziale con la suggestiva piazza chiusa a cerchio da edifici alti e decorosi, fra cui l’Albergo Antico; poco più in basso si notano la Casa parrocchiale, l’Istituto scolastico con la scuola dell’infanzia e la scuola elementare e la Casa Anziani regionale San Donato, che può ospitare con la dovuta dignità 90 posti letto medicalizzati per altrettanti anziani. Benchè le località di Golino e Intragna si trovino a pochi chilometri di distanza dai centri lavorativi (Losone – Ascona e Locarno) la popolazione rimane stabile a 1200 abitanti ed a questo riguardo, l’attenzione per evitare lo spopolamento rimane la principale preoccupazione dell’autorità politica. Diverse sono le particolarità nel nostro Comune con richiamo turistico e che meritano una visita, in particolare il Ponte Nuovo conosciuto come Ponte Romano che sorvola il fiume Melezza (costruito nel 1588), l’ostello di Palagnedra, senza dimenticare la Chiesa di San Michele conosciuta per gli affreschi tardogotici, così come i vari monti, da Calascio a Comino, servito anche da una funivia o Terra Vecchia (vecchia Rasa) in questi ultimi decenni rimessa “a nuovo” e salvata dalla rovina”. Sindaco Giorgio Pellanda da www.intragna.ch
“Il campanile è stato costruito dagli scalpellini locali Peduzzi e Torelli nel 1772 accanto alla parrocchia terminata pochi anni prima. E pensare che lo slanciato e possente campanile che emerge dai tetti delle belle e alte case di Intragna, secondo il progetto iniziale dovette essere ben nove metri più alto. Colpisce l’occhio il coronamento barocco con lanterna e un lanternino che lo rendono particolarmente elegante. La chiesa primitiva dedicata a San Gottardo fu costruita nel 1474, ma quando Intragna si staccò da Golino la parrocchia fu ricostruita più grande in stile barocco tra il 1722 e il 1738. San Gottardo nacque nel 960 a Reidersdorf in Germania. Diventato frate dell’ordine dei Benedettini fu chiamato da Enrico II a Hildesheim dove lavorò come architetto e dove partecipò alla costruzione del famoso monastero che conserva ancora oggi uno dei più celebri portali romanici in bronzo dell’inizio dell’XI secolo. Gottardo morì nel 1038 e fu santificato nel 1131. Che cosa ci faceva un santo frate benedettino ad Intragna? San Gottardo che protegge dall’inclemenza del tempo e anche dalle alluvioni, ad Intragna trovò un luogo adatto per i suoi prodigi. Il nome del villaggio, Intragna, deriva probabilmente dal latino “inter amnes”, che significa “tra fiumi”. E i fiumi sono ben tre: il Riale dei Mulini, l’Isorno che scende dalla Valle Onsernone e la Melezza che arriva dalle Centovalli. Il villaggio sorge su uno sperone roccioso che lo protegge dalle furie dei tre fiumi che durante le alluvioni possono diventare molto pericolosi.
Il villaggio era raggiungibile solo attraverso ponti arditi e meravigliosi. Ne rimangono ancora diversi. I ponti della strada carrozzabile che scavalcavano l’orrido della Güra sono caduti e non sono più stati ricostruiti. La bella piazza davanti alla chiesa è arricchita da una fontana ovale in un solo pezzo con colonna lavorata e ornata scolpita da Luigi Pellanda nel 1894”. Di Ely Riva