Le ciaspole nella storia
Le ciaspole nella storia
Testi e foto di Cesare Re
recesar@libero.it
Le ciaspole sono il mezzo piú semplice per muoversi sulla neve. Un modo per continuare a camminare in montagna anche d?inverno.
Le ciaspole sono strumenti che consentono di camminare sulla neve e compiere escursioni a contatto con la natura, ammirando lo spettacolo della montagna d?inverno, lontano dal clamore e dalla confusione delle piste da sci. Ultimamente l?escursionismo invernale ha trovato una sua collocazione nell?ambito delle attività montane, come testimoniano le numerose offerte delle associazioni turistiche o delle guide alpine. Solo qualche anno fa, infatti, le ciaspole erano quasi sconosciute: raro era trovarne le caratteristiche tracce. In questi ultimi anni, anche in Italia, si è avuta una notevole diffusione al pari della Svizzera e, soprattutto, della Francia, dove già da qualche tempo si pratica questa attività. Si è instaurato, quindi, un nuovo modo di vivere la montagna invernale, che affonda però le proprie radici in un lontano passato. L?origine delle ciaspole è, infatti, antica, e il loro utilizzo ben diverso da quello dei nostri giorni. Erano strumento indispensabile per le popolazioni che vivevano in luoghi con abbondanti precipitazioni nevose, soprattutto nel Nord America, nelle zone fredde dell?Asia e nel Nord Europa. Trovare un modo di muoversi, anche in condizioni impervie, era una necessità assolutamente imprescindibile. Sarebbe stato altrimenti impossibile svolgere qualsiasi attività, anche quelle essenziali per la sopravvivenza, come la caccia o effettuare spostamenti per relazioni sociali. Si utilizzavano cosí strumenti di legno, pelle e corda o rudimentali assi di legno, tipo sci da fondo. Pare che racchette da neve, o strumenti simili, fossero utilizzate anche dai romani nelle zone montane e, in seguito, alla fine dell?Ottocento, dall?esercito dell?Impero Austro-Ungarico, in Alta Pusteria. Questo sistema di spostamento fu pure adottato, fin dalla prima guerra mondiale, dalle truppe alpine di vari paesi europei. Perfino nel nord Europa sono state rinvenuti graffiti ed incisioni, risalenti probabilmente ad un periodo anteriore a Cristo, raffiguranti uomini che si muovono sulla neve, calzando strumenti simili a ciaspole. I primi scritti riguardanti le racchette, o meglio strumenti per facilitare la progressione sulla neve, sembrano essere quelli dello storico greco Senofonte che, in ?Sui Monti dell?Armenia?, cosí le descrive: ?il magistrato del villaggio insegnò ai greci a legare intorno ai piedi dei cavalli e degli animali da soma speciali sacchetti per camminare sulla neve; senza quei sacchetti sarebbero sprofondati sino al ventre?. Sembra, però, che tra i primi utilizzatori di racchette da neve vere e proprie, con forme simili alle attuali, ci siano stati gli indiani del Nord America o alcuni gruppi di Eschimesi, probabilmente del Labrador. Gli esploratori di inizio ?900 ebbero modo di costatare che nelle zone Euro-Asiatiche si utilizzavano sia racchette sia sci da fondo, mentre nel Nord America esistevano solo le racchette da neve, calzate, in seguito, anche dagli avventurieri nella ?corsa all?oro?. Tutto ciò si spiega col fatto che nell?America del Nord le precipitazioni sono, in genere, abbondanti e di neve farinosa e poco coesa, che detta quindi la necessità di non sprofondare, piú che di scivolare. In Europa del Nord e in Asia, invece, erano abitate anche zone con pendii ripidi, con neve dura e ghiacciata, che si prestavano anche alla ?scivolata?. Anche nelle esplorazioni dell?Artico di inizio secolo, per brevi tratti, si sono utilizzate racchette da neve. Non tanto per muoversi sul ghiaccio duro, che non crea problemi, ma per attraversare canali ricoperti da tratti di ghiaccio poco spesso, sfruttando, cosí, la miglior distribuzione del peso e diminuendo, quindi, il rischio di rovinose e fatali fratture della superficie. Pure il Duca degli Abruzzi utilizzò le ciaspole in alcune sue spedizioni, soprattutto durante le marce di avvicinamento. Si hanno notizie di alcune esplorazioni himalayane, ad opera degli inglesi negli anni venti, in cui le racchette da neve erano parte importante dell?equipaggiamento. Oggi le ciaspole sono utilizzate per motivi ben diversi: turistici, sportivi e per l?escursionismo invernale. La proliferazione di associazioni escursionistiche e le proposte di guide alpine e accompagnatori naturalistici hanno contribuito alla diffusione dell?escursionismo invernale, con itinerari di varia difficoltà e lunghezza. Muoversi con le racchette non richiede capacità o nozioni tecniche particolari e consente di apprezzare un’altra dimensione della montagna d?inverno, lontano dal clamore delle piste da sci, dai percorsi del fondo e dalla mondanità delle stazioni turistiche. Anche per quanto riguarda l?attrezzatura e l?abbigliamento sono sufficienti i bastoncini telescopici da trekking (o bastoncini da sci), un paio di scarponi da trekking, ghette, e un normale corredo invernale: cappello, guanti, occhiali da sole ad alta protezione, pantaloni caldi e impermeabili e vestiti a strati. Le escursioni con le ciaspole sono ideali per chi ama la natura e la tranquillità, il silenzio e la solitudine di stagione, e la suggestione di un paesaggio imbiancato di rara bellezza. Le racchette si dimostrano anche strumento ideale, grazie alla leggerezza e facile trasportabilità, anche per le mezze stagioni, quando la neve è presente solamente a chiazze ed è necessario alternare tratti a piedi. Le ciaspole sono preferibili, per la maggior leggerezza rispetto agli sci, anche per l?alpinismo invernale per brevi tratti d?avvicinamento a pareti, all?attacco delle vie o alle cascate di ghiaccio. Gli ?snowboarders? stessi, appassionati di fuoripista, sono soliti salire con le ciaspole, tavola in spalla, per poi lanciarsi in vertiginose discese in neve fresca. Le racchette, a seconda del modello, si prestano anche per salite su terreni ripidi e ghiacciati. Nonostante il loro luogo d?azione ideale sia sicuramente la media montagna, nulla impedisce all?escursionista piú allenato di affrontare notevoli dislivelli e di raggiungere le quote piú elevate.
Le ciaspole si scelgono in base al terreno ed al tipi di utilizzo.
Tipo a fagiolo – Hanno struttura ovale, di legno all?esterno e con cordini intrecciati. Leggere, sono ottime per chi pratica trekking in tutte le stagioni. In stagione di avanzata primavera capita di percorrere sentieri solo in parte innevati. A volte i tratti innevati, anche se non lunghi, sono faticosi da superare, vista la scarsa consistenza del manto nevoso, soprattutto nel pomeriggio.
– Pro: economiche e leggere, poco ingombranti. Ideali per stagioni intermedie.
– Contro: hanno una superficie d?appoggio non molto estesa e un modo di
fissaggio con corde e lacci. Non idonee con neve dura e pendii ripidi.
Canadese ? di varie dimensioni, anche molto lunghe. In legno e, soprattutto, in leghe leggere.
– Pro: ideali su neve fresca e molto profonda. Vari modi di fissaggio.
– Contro: ingombranti, costose, non adatte a pendii ripidi e ghiaccio.
Moderne ? di varie forme, in plastica, alluminio e leghe leggere. Sono le migliori e vengono utilizzate per tutti gli scopi. Grazie al rampone incorporato sono ideali per pendii ripidi, sia in discesa che in salita. Ottime par avvicinamenti a pareti, quando si ritengono gli sci non indispensabili, e per raggiungere i luoghi ove discendere con lo snowboard.
– Pro: Attacco con vari sistemi di fissaggio, anche automatico. Rampone incorporato. Ideali per terreni ripidi e ghiaccio.
– Contro: si sprofonda maggiormente che con le canadesi.
La Ciaspolada
La celeberrima corsa con le ciaspole della Val di Non è giunta ormai alla 29 ° edizione. Anche quest?anno la gara sarà divisa nelle sezioni agonistica e non competitiva. In Italia era unica nel suo genere. Ultimamente, però, iniziative simili sembrano diffondersi anche in altre località alpine.
A Pragelato, provincia di Torino, dopo la prima edizione del 2001, avrà luogo anche quest?anno ?Racchettinvalle?, gara agonistica e amatoriale. La corsa è inserita, insieme alla Ciaspolada e ad altra gare all?estero (in Svizzera, Francia, Finlandia), al circuito della Coppa Europa. A Monte Pora, nel Bergamasco, si terrà ?a pe coi ciaspe?, camminata in racchette non competitiva. In Francia esistono gare con le ciaspole già da diversi anni. Sembra che la prima corsa con racchette da neve abbia avuto luogo in Canada nel XIX secolo.
Sicuri sulla neve
Utilizzare le ciaspole è sicuramente il miglior modo per continuare a fare trekking, senza eccessivo impegno e preparazione tecnica, anche in periodo invernale. Comunque, prima di intraprendere qualsiasi escursione sulla neve, anche la meno impegnativa, è necessario informarsi sulle condizioni del manto nevoso, tramite guide alpine, gli appositi bollettini telefonici o via Internet. Ogni regione ha un suo numero telefonico apposito che descrive la condizione della neve e il pericolo di valanghe (in scala da 1 a 5). Per i neofiti la cosa migliore è sicuramente aggregarsi ad uno dei numerosi gruppi organizzati (Cai, guide alpine, associazioni varie). Le ciaspole vanno utilizzate con i bastoncini telescopici, che aiutano a mantenere equilibrio e ritmo. Nello zaino, soprattutto se si esce dalle zone boscose, non deve mai mancare l?A.R.V.A.. Per gli itinerari piú impegnativi possono essere utili un paio di ramponi.
Scala europea del pericolo di valanghe.
1)
Debole: condizioni favorevoli
2)
Moderato: buone condizioni, attenzione a zone localmente pericolose
3)
Marcato: possibilità limitate, si richiede capacità di valutazione
4)
Forte: possibilità molto limitate, si richiede notevole capacità di valutazione
5)
Molto forte: escursioni non possibili