Il Koala
Rivista numero 96– Febbraio 2012
L’animale che non beve: il Koala
Di Luca Bettosini
L’unico rappresentante vivente della famiglia dei Fascolartidi o marsupiali arrampicatori è il conosciuto e simpatico Koala, che merita di essere collocato tra i piú strani rappresentanti della fauna australiana e forse tra i piú bizzarri mammiferi esistenti. Il Koala o Fascolarto (Phascolarctos cinereus), detto anche “piccolo orso”, è un mammifero marsupiale australiano. Il nome scientifico deriva dal greco (phaskolos, marsupio) e (arktos, orso) e dal latino cinereus, grigio. Il nome comune deriva dalla parola gula in lingua daruk, un dialetto australiano ormai estinto. La parola Koala deriva dalla lingua aborigena e significa colui che non beve in quanto i koala assumono liquidi quasi esclusivamente dalle foglie di Eucalipto. Questi animali si trovano principalmente lungo la costa orientale dell’Australia, da Adelaide fino alla base del Capo Penisola di York, e dove vi è abbastanza pioggia per sostenere foreste di Eucalipto, unica fonte di sostentamento del Koala.
“Il Koala misura da 60 a 85 cm di lunghezza e ha grandi orecchie arrotondate e pelose, una grossa testa, pesa dai 5 ai 7 kg, occhi vivaci, muso largo e naso nudo e schiacciato. Ha una pelliccia di colore grigiastro: la parte superiore del corpo è di colore grigio cenere, il ventre bianco giallastro, il pelo è lungo, morbido, lanoso e, per via della dieta, odora di Eucalipto. Il corpo è tozzo e sprovvisto di coda, i piedi hanno cinque dita prensili, con unghie affilate che gli permettono di arrampicarsi sugli alberi, sui quali vive in piccoli gruppi. I koala maschi si riconoscono dalle dimensioni leggermente maggiori del muso e delle orecchie e da una caratteristica striscia di pelo scuro che attraversa il petto bianco nella quale sono presenti delle ghiandole oleose che permettono di marchiare il territorio strofinando il petto sui tronchi. Il Koala passa quasi tutta la vita sugli alberi di eucalipto scendendo a terra solo per spostarsi da un albero all’altro. È in grado di arrampicarsi sui tronchi piú lisci, aggrappandosi saldamente con gli unghioni aguzzi e le zampe robuste; gli arti hanno cinque dita, e, in quelli anteriori, il primo e il secondo dito sono opponibili agli altri tre.
Verso sera, in quanto arboricolo notturno, inizia il proprio pasto composto di foglioline e gemme di eucalipto, consumandone abitualmente circa mezzo chilo al giorno. Trascorre il resto del tempo sonnecchiando, incuneato saldamente nella biforcazione di un ramo. Occasionalmente scende a terra per cambiare albero o per favorire la digestione inghiottendo terra, corteccia e sassolini. La masticazione del Koala è estremamente lunga, e l’animale non inghiotte le foglie e le gemme prima di averle ridotte a una pasta finissima con le proprie forti mandibole. Il Koala occupa una nicchia ecologica ben precisa, basando la propria alimentazione su un tipo di vegetale le cui foglie sono estremamente carenti in proteine e grassi, e ricche di fenoli e terpeni tossici per molte specie di animali. Una siffatta alimentazione non può che comportare un metabolismo molto basso anche per un mammifero: il Koala, infatti, rimane immobile per 18-19 ore al giorno, gran parte delle quali passate dormendo. Nel periodo della riproduzione il tempo rimanente lo passa ad accoppiarsi. Per digerire le foglie, l’apparato digerente del Koala dispone di un fegato capace di disattivarne le tossine e di un intestino adatto a trarre quanto piú nutrimento dalla poverissima dieta, anche grazie ad un tratto, il cieco, che in questi animali è insolitamente ampio. Agli eucalipti essi devono il loro caratteristico profumo balsamico. Gli oli essenziali che si trovano su tali alberi ne impregnano il morbido pelo, fungendo da protezione contro i parassiti”. (1)
Queste stranissime creature dalla bella pelliccia, non bevono e quando lo fanno è segno che le condizioni di salute sono pessime; non sudano, non emanano cattivi odori ma solo profumo di olio di Eucalipto.
“L’accoppiamento avviene tra dicembre e marzo (estate australe), e le femmine partoriscono un solo cucciolo, due in casi eccezionali, poiché nel marsupio vi sono solamente due capezzoli. La gestazione varia dai 25 ai 30 giorni. Al momento della nascita, il piccolo pesa circa cinque grammi ed è alto circa due centimetri; esce dal grembo per entrare nel marsupio, che a differenza degli altri marsupiali ha l’entrata rivolta verso il basso, e vi rimane per circa sei mesi nutrendosi solo di latte. In questo periodo crescono orecchie, occhi e pelo. A circa 30 mesi l’alimentazione viene integrata da una mistura di cibo predigerito, sotto forma di feci estremamente liquide, che il piccolo assume per sviluppare una flora batterica intestinale. I piccoli diventano indipendenti a circa un anno di età: prima di allora, vedono il mondo dalle spalle della madre, su cui vivono seguendola ovunque.
I koala raggiungono la maturità sessuale tra i tre e i quattro anni, e i maschi piú forti si creano poi un piccolo harem. La durata media della vita di un koala si aggira sui vent’anni.
Il Koala è uno dei pochissimi mammiferi, al di là dei primati, che sia dotato di impronte digitali. Le impronte digitali del koala sono sorprendentemente simili a quelle umane, e la struttura delle creste sull’epidermide delle mani del Koala, anche al microscopio elettronico, risulta sostanzialmente indistinguibile da quella dei primati”. (2)
Come al solito, con la venuta dell’uomo bianco e con l’estendersi della civiltà, per i koala cominciarono i problemi, non solo perché furono perseguitati accanitamente, ma perché vennero attaccati da malattie che li decimarono; le vittime furono letteralmente milioni! La caccia per la sua eccellente pelliccia causò vere e proprie stragi. Per fare un esempio nel solo anno 1908 e sul solo mercato di Sydney furono vendute sessantamila pelli; nel 1924 nel solo Queensland ne furono vendute oltre seicentomila. Per questo motivo i koala si estinsero quasi compiutamente nel Victoria e divennero rari nella nuova Galles del Sud. Poi finalmente giunsero nuove leggi di protezione e nuovi parchi di eucalipti per dare una salvezza ai pochi esemplari rimasti ed evitarne l’estinzione. Secondo l’IUCN, lo stato di conservazione del koala oggi è per fortuna a basso rischio di estinzione. Nonostante l’aspetto piacevole e il comportamento docile, il Koala non è un animale da compagnia. È impossibile da addomesticare, e non ha confidenza con l’uomo. Peraltro, in Australia trattenere un Koala come animale domestico è illegale.
Note
1 e 2: http://it.wikipedia.org/wiki/Phascolarctos_cinereus
Fonti
“Enciclopedia Animali”, di Giuseppe Scortecci, Edizioni Labor-Milano.
“Il mondo degli animali”, Enciclopedia Rizzoli Editore.
www.mille-animali.com/animali/mammiferi/koala.php