Un’ingegnere dai denti incredibili: il Castoro europeo
Rivista 172 – Gennaio 2019
Un’ingegnere dai denti incredibili: il Castoro europeo
Di Luca Bettosini con fonte testo citata alla fine dell’articolo
Foto: Fotolia
Le sue dighe sono famosi esempi di “architettura animale”
Il Castoro europeo (Castor fiber) è un roditore semi-acquatico appartenente alla famiglia Castoridae, diffuso in Eurasia. È una delle specie più grandi di roditori ed è il più grande roditore nativo dell’Eurasia. Al primo posto per grandezza si trova il Capibara.
Il Castoro americano (Castor canadensis) invece è un animale che vive in Nordamerica, Canada, Messico, Florida e in due popolazioni introdotte in Cile e Finlandia. È il più grande roditore in America del Nord. Attualmente, le uniche due specie viventi sono il Castoro europeo e il Castoro americano, entrambi con abitudini semiacquatiche.
Al di là dell’habitat che appunto li contraddistingue, questi due animali sono praticamente identici se non fosse per una caratteristica che li differenzia. Il Castoro americano infatti ha una conformazione tutta sua delle fosse nasali, che invece nella specie europea sono triangolari. Inoltre, quello europeo è anche leggermente più grande. Le due specie non s’incrociano, per cui non esiste nemmeno la possibilità di una prole sterile come nel caso per esempio del cavallo e dell’asino.
Il Castoro può essere scambiato spesso con altre due specie: il Topo muschiato (Ondatra zibethicus) o con la Nutria (Myocastor coypus). Le tre specie sono comunque facilmente riconoscibili da caratteri morfologici esterni.
“Prima della caccia sistematica intrapresa dall’uomo, si calcola che le popolazioni erano stimate a circa 100 milioni di individui per il Castoro europeo e di circa 60 milioni per il Castoro canadese. Il Castoro era distribuito in pratica su tutto l’emisfero settentrionale. Da tempi immemori l’uomo ha cacciato il Castoro, principalmente per la sua carne, la sua preziosa pelliccia (usata per la fabbricazione di abiti e cappelli) e il Castoreum, un secreto ghiandolare con il quale il castoro marca il suo territorio. Quando ormai le popolazioni nel Vecchio Continente furono praticamente estinte, si aprì, con l’esplorazione del Nuovo Mondo, una fonte quasi inesauribile di Castori canadesi con milioni di individui. All’inizio del XX secolo in Eurasia il Castoro era scomparso ad eccezione di pochi luoghi, rimanevano ancora circa 1’000 animali rispetto ai precedenti 100 milioni: 20-30 in Francia, 200-300 in Norvegia e i restanti in Russia, Mongolia e Cina. In Svizzera il Castoro scomparve già all’inizio del XIX secolo. Da allora, grazie a una severa protezione e a una politica di reintroduzione promossa in diversi paesi europei, gli effettivi sono aumentati. Oggi si possono contare nuovamente circa 700’000 individui di Castoro europeo diffusi in 22 stati d’Europa. Dal 1996 è stato istituito il Servizio nazionale per la protezione del castoro Svizzera, che opera per favorire la reintroduzione del Castoro. Nonostante il numero di castori crescente, questo animale è considerato in via di estinzione. Durante il XX sec. anche in diversi altri paesi europei è stato posto sotto tutela”. Tratto da: www.cscf.ch
Svizzera: primo rilascio dal 1956
Il Castoro deve ringraziare per la sua reintroduzione il grande impegno di alcuni privati come Morice Blanchet nel Canton Ginevra, Karl Rüedi nel Canton Argovia e Anton Trösch nel Canton Turgovia. Questi tre uomini furono i primi che considerarono il Castoro come un importante tassello nell’ecosistema acquatico e s’impegnarono per la sua reintroduzione. Fu Maurice Blanchet nel Canton Ginevra, assieme a un gruppo di naturalisti che rilasciarono nel 1956 il primo Castoro in Svizzera. Altri rilasci seguirono fino al 1977 per un totale di 141 animali in più di 30 luoghi.
Il servizio di consulenza sul Castoro in collaborazione con l’Ufficio federale dell’ambiente ha organizzato e coordinato il censimento della popolazione di Castoro su tutto il territorio nazionale nell’inverno 2007/2008. Attualmente i Castori che hanno ri-colonizzato i nostri corsi d’acqua sono 1600. Il ritorno di questo roditore in Svizzera non ha portato però solo gioie. Il Castoro costruisce dighe in piccoli corsi d’acqua, abbatte alberi e scava tane e cunicoli sulle sponde del suo ambiente prediletto. Queste attività, unite alla ricerca di cibo, possono causare danni agli argini dei fiumi, alle coltivazioni o provocare l’affondamento del terreno. I conflitti tra uomo e animale, secondo Christof Angst, «non sono però niente se paragonati ai benefici. La presenza di quest’animale riduce il rischio di inondazioni e siccità e aumenta il numero di specie di anfibi, libellule, pesci e uccelli».
Il Castoro può adattare in modo attivo l’ambiente alle proprie esigenze come nessun altra specie animale. Modifica radicalmente il paesaggio: argina i ruscelli e crea bacini di acque ferme, scava caverne nei terrapieni degli argini, abbatte zone alberate. Una lunga serie di altre specie approfittano di queste modifiche e alcune di esse dipendono direttamente dalle sue attività. Il Castoro ha quindi un ruolo molto importante nella storia e nell’ecosistema delle acque, è una importante specie chiave per gli ambienti acquatici e per le loro immediate vicinanze, ne promuove attivamente la biodiversità.
Castoro e WWF
Dal 1957, grazie al WWF e ad altre associazioni, sono state condotte diverse iniziative di reintroduzione. Il WWF si impegna per garantire una miglior protezione delle sponde dei
fiumi e dei laghi in condizioni naturali e per promuovere un loro collegamento mediante interventi di rivitalizzazione dei tratti compromessi. Il WWF si impegna anche nella costruzione di rampe che permettono al Castoro di proseguire il suo cammino lungo il fiume. Solo così il castoro potrà tornare a sentirsi veramente a casa sua in Svizzera.
Morfologia
Il peso del Castoro europeo varia da 20 a 30 chilogrammi e le sue dimensioni variano da 80 fino a 100 centimetri con la coda tra 20 e 30 centimetri. Le femmine sono un po’ più grandi dei maschi. Vive da 10 fino a 15 anni e in cattività può arrivare oltre i 20 anni. La pelliccia è caratteristicamente bruna e folta. Sono le secrezioni oleose a rendere il manto particolarmente lucido ed impermeabile. È dotato di ghiandole che secernono olio sulla base della coda e gli consentono di ungere il proprio pelo e di renderlo pressoché impermeabile. I castori hanno una fitta pelliccia, che li protegge efficacemente dal freddo e dall’umidità: per ogni centimetro quadrato possono crescere fino a 23’000 peli. Come confronto, si pensi che nel nostro cuoio capelluto crescono circa 300 capelli per centimetro quadrato. I peli dei castori sono disposti in modo che quando si immergono, tra di essi si forma un sottile strato d’aria, che mantiene la pelle ben asciutta.
La coda è fortemente appiattita e larga, in gran parte priva di peli e ricoperta di squame. Il Castoro la utilizza per segnalare al gruppo un pericolo imminente: se battuta sull’acqua, la coda genera infatti un rumore così intenso da risultare udibile a grande distanza.
La pelliccia è generalmente marrone-rossiccia sul dorso e più chiara o grigiastra sul ventre. Le zampe sono palmate e la coda possiede una caratteristica forma a pagaia. È soprattutto questo tratto a renderlo ottimo nuotatore. Preferisce spostarsi di notte e non lo disturba affatto rimanere sott’acqua per più di 20 minuti. Nonostante il corpo massiccio, in acqua il Castoro si muove agilmente; le cinque dita delle zampe posteriori sono unite da una membrana per favorire il nuoto.
Il corpo del Castoro è massiccio, il dorso arcuato e il collo grosso; le zampe posteriori sono palmate e tutte le dita sono munite di artigli. Gli occhi sono piccoli e le narici si possono chiudere. Il cranio è massiccio, con creste pronunciate alle quali si attaccano i potenti muscoli associati alle mascelle.
I denti incisivi (due sulla mascella e due sulla mandibola), di colore giallo-arancio, sono come quelli degli altri roditori e si consumano più rapidamente sulla superficie interna, assumendo la forma di uno scalpello ben affilato, rivestito di smalto. Come in tutti i roditori è privo di denti canini. Con questi denti il Castoro può abbattere grossi alberi. Di solito sceglie piante con diametro del tronco compreso fra 5 e 20 cm, ma si è a conoscenza di castori che hanno abbattuto tronchi del diametro di 75 cm
Nutrimento
Il Castoro europeo vive esclusivamente nei pressi dei corsi d’acqua e dei laghi, preferibilmente in vicinanza di zone boschive. Di abitudini crepuscolari e notturne, è strettamente vegetariano: si ciba di cortecce, ramoscelli, foglie e radici. In primavera e d’estate mangiano erba, germogli e piante acquatiche. Durante i mesi invernali i castori passano ad una dieta basata su legno e corteccia.
I castori mettono da parte una provvista di cibo per l’inverno. I rami più piccoli vengono trasportati alla tana, i più grandi vengono accorciati a circa 1 metro, quindi portati al luogo di pastura vicino all’acqua.
Riproduzione e vita di coppia
Il Castoro europeo vive in coppia ed ogni esemplare occupa un territorio di 13 ettari circa d’area umida. Sono monogami e le coppie durano a lungo, la maturità sessuale viene raggiunta verso i 3-4 anni e l’accoppiamento avviene in acqua, tra gennaio e marzo. La gestazione è di 106 giorni circa e nascono di solito dai due ai quattro piccoli. Solitamente essi sono già ricoperti di pelo e i loro occhi sono semichiusi. I castori sono animali pacifici, che vivono in gruppi familiari. I maschi e le femmine rimangono insieme per tutta la vita, ma ci sono anche esemplari che vivono da soli. Nella famiglia dei castori è la femmina ad assumere una posizione guida. Il maschio ha un ruolo dominante solo durante il periodo dell’accoppiamento. Una famiglia di castori è composta dai due genitori, da un paio di giovani dell’anno precedente e dai piccoli dell’ultima cucciolata.
La tana
La tana del Castoro ha una struttura unica nel regno animale. Ne esistono tre tipi diversi, a seconda che siano costruite su isole, sulle rive di stagni o sulle sponde di laghi. La tana sull’isola è costituita da una camera centrale, con il pavimento appena sopra il livello dell’acqua, e due entrate. Essa viene costruita con ramoscelli, erba e muschio, intessuti insieme e impastati con il fango. Con il tempo aumenta gradualmente di dimensioni per le riparazioni e le elaborazioni effettuate dal castoro anno dopo anno. La camera interna può misurare 2,4 m in larghezza e fino a 1 m in altezza. Il pavimento è coperto di corteccia, erba e schegge di legno; a volte vi sono speciali ripostigli aggiuntivi. Le tane costruite negli stagni possono sorgere a poca distanza dalla riva o in parte sopra di essa, con il muro frontale orientato verso lo stagno. Le tane dei laghi sono costruite sulle rive più riparate. Sebbene il Castoro sia un abile nuotatore, quando si sposta sulla terraferma è sgraziato e ha difficoltà a trascinare i tronchi e i rami di cui si serve come cibo e materiale da costruzione. Pertanto, spesso i castori scavano dei canali per collegare il loro bacino artificiale alla zona dove crescono gli alberi da abbattere. Molti canali sono larghi e profondi fino a 1 metro e spesso sono lunghi alcune centinaia di metri. Il legname che galleggia viene, quindi, fatto scendere lungo il canale fino al bacino artificiale. Alcuni esperimenti indicano come il rumore dell’acqua corrente sia un elemento che induce il Castoro a intraprendere la costruzione di una diga.
Le dighe
Quando un Castoro vuole abbattere un albero, inizia conficcando gli incisivi superiori nella
corteccia dell’albero. Quindi con gli incisivi inferiori raschia il tronco staccando i trucioli, tracciando così una circonferenza attorno al tronco dell’albero. Per abbattere un salice delle dimensioni di un braccio al Castoro bastano più o meno 5 minuti, mentre per un albero con un tronco di 30 cm di diametro, deve lavorare per tutta una notte.
Le dighe, utilizzate dai castori per ampliare l’area intorno alle loro tane e aumentare la profondità dell’acqua, sono costruite con ramoscelli e tronchi d’albero, oppure, più solidamente, con fango, rami e pietre. Con il passare del tempo le dighe vengono riparate e ingrandite, e i materiali galleggianti che rimangono impigliati nella struttura, nonché le radici della vegetazione che cresce sopra di essa, servono a rinforzarle ulteriormente. Spesso il Castoro costruisce, più a valle, una diga più piccola per fare rifluire l’acqua contro la diga originale, riducendo, in tal modo, la pressione a cui quest’ultima è sottoposta a monte. Le dighe sono alte circa 1,5 m, larghe più di 3 m alla base e più strette in cima. I bacini artificiali dei castori attirano pesci, anatre e altri animali acquatici. Sebbene le dighe provochino locali inondazioni, esse aiutano a controllare il volume delle acque di superficie e riducono le inondazioni a fondo valle. A lungo andare, questi bacini si riempiono di sedimenti e gli animali si spostano allora verso una nuova zona. La zona abbandonata si trasforma in un prato.
Sottospecie
Tratto da: www.cscf.ch
Il tema delle sottospecie del Castoro è oggetto di numerose discussioni tra esperti quando si tratta della conservazione della specie Castor fieber. Si possono distinguere 8 sottospecie di Castoro europeo, originariamente queste erano identificabili in base a differenze morfologiche. Nuove ricerche genetiche mostrano invece che si tratta solo di due linee, una occidentale e una orientale, le quali probabilmente rispecchiano le due diverse zone di rifugio durante l’ultima glaciazione, al Sud della Francia e nella zona del Mar Nero. Con lo scioglimento dei ghiacciai il Castoro colonizzò da queste due regioni nuovamente i territori del Nord Europa.
Per la linea occidentale si possono distinguere le seguenti sottospecie:
– Il Castoro della Scandinavia, Castor fiber fiber,
– Il Castoro dell’Elba (fiume) , C.f. albicus,
– Il Castoro del Rodano, C.f. galliae.
Per la linea orientale si possono distinguere le seguenti sottospecie:
– in Russia, C.f. belarusicus,
– in Mongolia e Cina, C.f. birulai,
– in Europa orientale e Russia, C.f. osteuropaeus, C.f. pohlei und C.f. tuvinicus.
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Castor_(zoologia)
www.mille-animali.com
www.sapere.it
www.cdt.ch
www.wwf.ch
www.cscf.ch
www.focusjunior.it
www.pandaclub.ch